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42° FESTA DELLA FRATELLANZA

L'appuntamento è per domenica 18 agosto 2019! Un grande traguardo da celebrare insieme, sulla strada dell'amicizia tra i vecchi nemici!



Il Museo della Guerra bianca è sul web!

Venite a trovarci nel Nuovo polo culturale
via di Borgo nuovo, 15
38020 Vermiglio (TN)

Apertura: dal lunedì al sabato 9-12 e 15-18

Con gli stessi orari, a luglio e agosto aperto anche la domenica

Ingresso 3 Euro



Apertura 2019-2020

dal lunedì al sabato
dalle 9.00 alle 12.00
dalle 15.00 alle 18.00

luglio e agosto
tutti i giorni anche la domenica con gli stessi orari

negli altri periodi dal lunedì al venerdì
dalle 9.00 alle 12.00
dalle 15.00 alle 18.00

Per informazioni 0463/758200



INFO UTILI

Sede
Museo della Guerra Bianca
c/o Nuovo polo culturale
via di Borgo nuovo, 15
Vermiglio (TN)

Apertura
dal lunedì al sabato
9-12 e 15-18
Con gli stessi orari, a luglio e agosto aperto anche la domenica

Pagamenti
Ingresso a pagamento - 3 €

Contatti
Ufficio turistico di Vermiglio
Tel: 0463-758200

COME RAGGIUNGERCI

 In automobile:
DA TRENTO, uscite dall´autostrada A22 a San Michele all´Adige, proseguite verso la Val di Non e la Val di Sole in direzione Passo del Tonale;

DA OVEST, provenendo dalla Lombardia, valicate il Passo del Tonale e proseguite fino a Vermiglio;

DA SUD, dopo aver valicato il Passo di Campo di Carlo Magno, scendete a Dimaro e quindi girate a sinistra fino a Vermiglio.


 In treno: dopo essere arrivati a Trento, prendete il convoglio della Trento-Malé-Marilleva 900;
scendete a Malé e da qui in pullman fino a Vermiglio.

4. Storia e arte nel comune di Vermiglio

La mensa in muratura mostra sulla parte anteriore una "Madonna col Bambino tra due angeli", opera di Giovanni e Battista Baschenis della fine del Quattrocento, mentre particolare valore storico ha la statua di San Pietro commissionata ad Angelo Mosconi (1858-1940) ai primi del ´900 da un gruppo di vermigliani emigrati in America.

Nella frazione di Fraviano, oltre ad alcuni bei palazzi in stile rustico-signorile e alcune pitture votive seicentesche, si trova la chiesa di Santo Stefano, ricordata già nel XIII secolo come una delle "cappelle" di Vermiglio.
Riedificata tra il 1617 e il 1638 e ampliata nel 1868, venne restaurata dopo la fine della Grande Guerra: nel 1915 subì un incendio e nel 1918 fu colpita da una granata.
Di grande impatto visivo è l´imponente ancona lignea realizzata nel 1637 da Giovanni Battista Ramus, al cui interno è ospitata la pala della "Lapidazione di S.Stefano", probabile opera di Elia Naurizio commissionata nel 1638 dal curato di Vermiglio Antonio Calvi.
Da ricordare è anche l´altare in marmo donato alla chiesa nel 1666 dal nobile Vigilio de Vescovi (1609-1679).
Anche in questa chiesa troviamo un´opera d´arte donata da emigranti in America: si tratta della statua di S.Barbara, commissionata a Carlo Verra intorno al 1920 dai minatori di Vermiglio emigrati nel Nuovo Mondo.

Da notare è infine il grande fonte battesimale, del 1604.
Nell´abitato di Pizzano, completamente distrutto da un bombardamento dell´artiglieria italiana il 24 maggio 1918, nella parte bassa vanta la piccola chiesa della Madonna delle Grazie, di origine forse duecentesca e riedificata nel XV secolo.
Anch´essa distrutta dagli eventi del 1877 e del 1918, occupa oggi un posto di rilievo nella conservazione della memoria storica di Vermiglio per la decorazione delle pareti absidali.
Si tratta di due momenti simbolo nella storia del paese, "La deportazione a Mitterndorf nel 1915" e "Il ritorno dei superstiti nel 1919".
Le pitture murali a tempera sono opera del vicentino Adolfo Mattielli (1883-1916), che le realizzò nel 1939.
Su di un´altura che domina tutto il paese si erge quindi la chiesa di S.Caterina, forse la più antica della parrocchia.
Di origine quattrocentesca, venne profanata nel 1859 e incendiata nel 1918; nel 1995 è stata completamente restaurata.
All´interno si trova una suggestiva "Crocifissione con la Madonna, la Maddalena, S.Caterina d´Alessandria e angeli", dipinta nel 1542 da Simone II Baschenis.

La chiesa vanta una delle rare opere dipinte in Val di Sole da Francesco Marchetti (1641-1698), pittore originario di Presson di Monclassico e attivissimo in Boemia.
Si tratta dello "Sposalizio mistico di S.Caterina con S.Romedio e angeli", dipinto nel 1686.
Infine, raggiunto il Passo del Tonale, si notano due chiese dedicata a S.Bartolomeo: la prima è quella annessa all´antichissimo ospizio, ricostruita dopo i bombardamenti della Grande Guerra e recentemente fatta restaurare da Sandro Panizza che l´ha dotata di un Crocifisso di Othmar Winkler.
L´altra fu eretta ad uso della stazione sciistica nel 1982-1983.

Nel corso dei secoli sono stati numerosi gli "Huomini di vaglia e segnalati in Armi, Lettere e Religione", per dirla con Michelangelo Mariani, nati a Vermiglio.
Le prime figure che incontriamo sono quelle di due importanti prelati trentini: il primo è Beltramo Pezzani, canonico e vicario generale della diocesi tridentina dal 1595 al 1615; il secondo è Vigilio de Vescovi (1609-1679), dottore in Sacra Teologia, protonotario apostolico, economo del Principe Vescovo Carlo Emanuele Madruzzo, parroco di Mezzocorona dal 1640 al 1678, decano della zona atesina.
Fu delegato alla Dieta di Innsbruck in rappresentanza dei principi vescovi Carlo Emanuele Madruzzo, Ernesto Adalberto Harrach e Sigismondo Alfonso Thun, oltre che autore di numerose opere di storia trentina, tra le quali va ricordata la "Historia della casa di Challant e di Madruzzo".
Una curiosità: nel castello valdostano deglla famiglia Madruzzo-Challant di Issogne, celebre per la grande quantità di graffiti che testimoniano fatti e personaggi legati al castello, in più di un´occasione troviamo scritte inneggianti a "Vigilius Vescovi Tridentinus".

Ancora, di Vermiglio è Bartolomeo Del Pero (1850-1933): emigrato in gioventù a Innsbruck, frequentò l´accademia militare, uscendone tenente della gendarmeria e arrivando infine al grado di maggiore.
Scoperta una fertile vena letteraria, divenne uno dei migliori poeti e scrittori in lingua tedesca del Tirolo a cavallo dei due secoli.
Un altro artista vermigliano degno di nota è il pittore Domenico Del Pero (1810-1842), dapprima autodidatta e dal 1830, per cinque anni allievo della Realschule di Vienna, avendo come mecenati lo stesso imperatore d´Austria Francesco I.
Tra le sue opere, la maggiore resta "Tobiolo e l´angelo alla cattura del pesce", nella chiesa di S.Nicolò di Terzolas.
Originario di Vermiglio per parte di padre, benché nato a Pejo e vissuto a Terzolas, è anche Bruno Kessler (1924-1991), presidente della Provincia Autonoma di Trento dal 1960 al 1973, fautore del secondo statuto di autonomia (1972), del piano urbanistico provinciale (1967), fondatore dell´Istituto Trentino di Cultura, oggi Fondazione a lui intitolata e dell´Università trentina (1962).
Fu parlamentare dal 1976 al 1983.

Ma in generale, gli abitanti della comunità di Vermiglio sono riconoscibili anche attraverso quei soprannomi, in dialetto "scotùmi" che li caratterizzano come collettività: ecco che allora abbiamo i "Congiombleri" di Vermiglio, con uno specifico riferimento alla "congiombla" e quindi alla vocazione per l´allevamento del bestiame.