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42° FESTA DELLA FRATELLANZA

L'appuntamento è per domenica 18 agosto 2019! Un grande traguardo da celebrare insieme, sulla strada dell'amicizia tra i vecchi nemici!



Il Museo della Guerra bianca è sul web!

Venite a trovarci nel Nuovo polo culturale
via di Borgo nuovo, 15
38020 Vermiglio (TN)

Apertura: dal lunedì al sabato 9-12 e 15-18

Con gli stessi orari, a luglio e agosto aperto anche la domenica

Ingresso 3 Euro



Apertura 2019-2020

dal lunedì al sabato
dalle 9.00 alle 12.00
dalle 15.00 alle 18.00

luglio e agosto
tutti i giorni anche la domenica con gli stessi orari

negli altri periodi dal lunedì al venerdì
dalle 9.00 alle 12.00
dalle 15.00 alle 18.00

Per informazioni 0463/758200



INFO UTILI

Sede
Museo della Guerra Bianca
c/o Nuovo polo culturale
via di Borgo nuovo, 15
Vermiglio (TN)

Apertura
dal lunedì al sabato
9-12 e 15-18
Con gli stessi orari, a luglio e agosto aperto anche la domenica

Pagamenti
Ingresso a pagamento - 3 €

Contatti
Ufficio turistico di Vermiglio
Tel: 0463-758200

COME RAGGIUNGERCI

 In automobile:
DA TRENTO, uscite dall´autostrada A22 a San Michele all´Adige, proseguite verso la Val di Non e la Val di Sole in direzione Passo del Tonale;

DA OVEST, provenendo dalla Lombardia, valicate il Passo del Tonale e proseguite fino a Vermiglio;

DA SUD, dopo aver valicato il Passo di Campo di Carlo Magno, scendete a Dimaro e quindi girate a sinistra fino a Vermiglio.


 In treno: dopo essere arrivati a Trento, prendete il convoglio della Trento-Malé-Marilleva 900;
scendete a Malé e da qui in pullman fino a Vermiglio.

La festa della fratellanza

42° FESTA DELLA FRATELLANZA - 2019

"Oggi è più che mai il momento di parlarci, di incontrarci per ricordare, di costruire il nostro futuro con l´aiuto di tutti, di educare i giovani alla pace..." Con queste parole si apriva nel 2007 il pieghevole-invito della 30° edizione della Festa della Fratellanza a Passo Paradiso. Un appuntamento di pace nato nel 1977, voluto dall´alpino Emilio Serra e dal presidente dei Kaiserjäger austriaci Kurt Steiner, nato dal desiderio comune di testimoniare una vera volontà di pace là dove le armi avevano stroncato tante giovani vite.

L´abbraccio tra questi due uomini, tra le loro divise diverse, hanno dato il via ad una manifestazione che dopo 35 anni mantiene intatto il proprio valore e la propria capacità di simbolo di una volontà di pace che le parole e le azioni devono perseguire quotidianamente.

Una volontà che vive anche dopo la scomparsa dei suoi principali promotori: dopo morte di Steiner, avvenuta nel 2000, e quella di Serra due anni prima, è grazie alla tenacia della famiglia di quest´ultimo, della moglie Pina e del figlio Achille che, con l´apporto di enti e istituzioni, questa forte voce di pace echeggia ancora tra le montagne della Grande Guerra.
La Festa della Fratellanza ha saputo negli anni conquistare sempre maggiore visibilità, mantenendo intatta l´attualità di un messaggio sempre attuale: una valenza riconosciuta dalla costante partecipazione di autorità locali e nazionali, tra le quali, negli anni scorsi, quella dell´arcivescovo di Napoli, S.E. il cardinale Crescenzio Sepe.

Achille Serra è nato a Vermiglio il 22 agosto 1959 da Emilio e Carmen "Pina" Slanzi. Ha fatto l´alpino nel 1979-1980 inquadrato nel battaglione alpini Bassano a San Candido, nella 74° compagnia di fanteria alpina (matricola 2613).

Un anno intenso e formativo, in cui una salda amicizia nacque specialmente con Roberto Lucietti, Tiziano Albrigi, Sebastiano Valentini e Sandro Ciccolini.
Dopo il servizio militare intraprende la gestione del Bar Carolina di Vermiglio, ereditato dalla zia Carolina, sorella del papà, morta nel 1969 a soli 44 anni.
Nel 1982 sposa Carmen Panizza "Canaola" e da lei ha tre figlie: Consuelo (1983) e le gemelle Maura ed Enrica (1990).
Nel 1998, alla morte del padre Emilio, eredita il suo straordinario Museo della Guerra Bianca: allo scopo di dargli migliore visibilità e fruibilità pubblica, prende contatti con l´amministrazione comunale di Vermiglio, firmando nel 2006 la convenzione e con l´inaugurazione del dicembre dello stesso anno del rinnovato Museo allestito nel nuovo Polo culturale di Vermiglio.
Un risultato ottenuto dopo anni di sacrifici, viaggi alla scoperta di altri musei e tanto tempo sottratto alla famiglia, specialmente alle figlie.
Costruire questo museo ha richiesto anche a loro un sacrificio, ma la speranza è che possano in futuro sentirlo e amarlo come il padre e il nonno.
Un museo che è patrimonio culturale di tutti, grazie anche a Camillo Zadra direttore del Museo della Guerra di Rovereto, all´amministrazione comunale di Vermiglio, a tanti amici come Luigi Ambrosi di Pellizzano, Giordano Callegari "Lesiol" di Vermiglio, Giuseppe Anzelini di Merano.

Ma Achille Serra ha portato avanti in questi ultimi 12 anni un´altra grande intuizione del padre Emilio, la Festa della Fratellanza a Passo Paradiso; per l´organizzazione dell´edizione 2010 un grazie va all´assessore provinciale Franco Panizza, all´amministrazione comunale, al comm. Mario Eichta e agli alpini di Vermiglio.

Serra ha ottenuto importanti riconoscimenti: la medaglia d´oro dei Kaiserschützen del Tirolo a Innsbruck; la medaglia d´oro dei Kaiserjäger di Jenbach; la Croce nera a Graz per mano di Mario Eichta; la medaglia della FIDCA (Federazione italiana dei Combattenti alleati) dalle mani del presidente della sezione trentina cav. Vincenzo Allotti e infine, nella sala consiliare di Vermiglio la Croce nera dell´Alta Austria, con il comm. Mario Eichta, il commissario del governo Francesco Squarcina, il presidente della Croce nera dell´Alta Austria Friedrich Schuster e l´ex sindaco di Vermiglio Carlo Daldoss, il generale di brigata alpini del Trentino Alto Adige Claudio Frigo, il rappresentante di zona Alberto Penasa.
Riconoscimenti di grande significato che stimolano Achille Serra a proseguire con sempre maggiore entusiasmo la strada tracciata dal padre Emilio, nella volontà di promuovere una cultura di pace capace di trasformare gli odii del passato in amicizia e collaborazione, con una dedica speciale alla famiglia e a tutti quei combattenti vittime della guerra e delle divisioni.

5. Emilio Serra: una vita dedicata alla memoria della Grande Guerra sul fronte del Tonale

Da ricordare è la figura di Emilio Serra (1919-1998), uno dei personaggi piú noti della Vermiglio dell´ultimo mezzo secolo: infaticabile "recuperante", artificiere e sommozzatore, raccolse dalle montagne di Vermiglio e del Tonale una grandissima quantitá di materiale bellico risalente alla prima guerra mondiale. Nel 1967, all´interno del suo Albergo Alpino fondó un proprio museo, ricollocato e rinnovato nel 2006. Fu anche promotore di eventi come la "Festa della Pace e della Fratellanza" nata nel 1977, capace di unire nei luoghi della Grande Guerra associazioni combattentistiche italiane e austriache.

Emilio Serra (1919-1998), "el Lechemì" è uno dei personaggi più noti della Vermiglio dell´ultimo mezzo secolo: infaticabile "recuperante", artificiere e sommozzatore, raccolse dalle montagne di Vermiglio e del Tonale una grandissima quantitá di materiale bellico risalente alla prima guerra mondiale. Per la sua intensa opera venne insignito della Croce Nera, la massima onorificenza austriaca per chi si distingue nelle onoranze ai Caduti. Il "sergente guastatore" Serra nacque a Vermiglio nel 1919: amava ricordare di essere stato concepito austro-ungarico ma poi nato italiano. Nel primo dopoguerra fa con altri il mestiere del "recuperante", vendendo il ferro raccolto sulle montagne del vecchio fronte. Combatté nella seconda guerra mondiale tra gli Alpini in Africa settentrionale, patendo quattro anni di prigionia in Algeria. Dopo la guerra partecipó nel Polesine alla bonifica del Canal Bianco e apprese le basi dell´arte orafa e della scultura. Nel 1967, nel suo albergo di Vermiglio inizió ad allestire la propria raccolta di cimeli della guerra e scolpí monumenti dedicati alla memoria della Guerra Bianca.


Nel 1978 erige il monumento a Passo Paradiso, con un Alpino e un Kaiserjäger fraternamente affiancati; nel 1985 realizza un altro monumento a Vermiglio, "paese martire" della guerra. Il suo volto sorridente accanto a quello del Kaiserjäger Kurt Steiner, un´amicizia nata nel 1987, rappresenta una delle immagini piú significative di una festa che negli anni ha saputo consolidare e mantenere viva la memoria di "vecchi nemici" che diventano fraterni promotori di pace. Tra il 1965 e il 1970 fu consigliere comunale e vicesindaco; fu protagonista di due film, "Sergente guastatore, matricola 7097" (1971) di Angelo Villa e "Emilio Serra, soldato della storia" (2003) di Claudio Redolfi; scrisse due volumi, la "Piccola storia di Vermiglio" e "Katzenau". Morí a Vermiglio nel 1998. Il suo museo, nato all´interno dell´Albergo Alpino é stato ricollocato e rinnovato nel 2006: una ulteriore soddisfazione postuma per chi é stato "recuperante della memoria del proprio popolo".